“Solo 20 giorni fa Matteo Salvini era in visita nel cantiere Tav di Chiomonte, dove ha incontrato i lavoratori e ha dichiarato di essere favorevole alla prosecuzione dell’opera. Di quella giornata resta solo qualche selfie e la grande delusione dei lavoratori, che si sentono presi in giro da un governo che si regge su baratti tra i due partiti di maggioranza e che dimostra ogni giorno di non avere a cuore il futuro del Paese. La mozione presentata ieri ne è la prova”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl, Franco Turri, commentando l’accordo sulla Tav tra Lega e Movimento 5 Stelle, che prevede il congelamento dell’opera.
“Invitiamo Salvini a recarsi nuovamente nei cantieri della Tav, e a spiegare agli stessi lavoratori che ha incontrato i motivi di questo dietrofront. Il governo, invece, spieghi ai lavoratori dell’edilizia, agli imprenditori, all’intero mondo economico italiano i motivi per cui l’Italia debba rinunciare ad un’opera moderna e in grado di avvicinare il nostro paese all’Europa. La Filca è sempre stata a favore della Tav e di tutte le infrastrutture utili a modernizzare il Paese. Eravamo in piazza a Susa già nel 2011, in un clima di grandissima tensione, quando a rischio non c’era l’opera ma l’incolumità e la libertà degli edili che lavoravano per realizzare la Tav. Quest’ultima, però, è solo la punta dell’iceberg: in Italia ci sono centinaia di cantieri bloccati, nonostante le risorse già disponibili, come ha dichiarato il ministro Tria, siano circa 100 miliardi, indispensabili per far uscire il Paese dalla recessione. Tradire la fiducia dei lavoratori, svendere la crescita e il futuro del Paese per 30 denari, come stanno facendo Salvini e la Lega, è un fatto gravissimo e inaccettabile”, ha concluso Turri.
[Fonte: FILCA CISL nazionale]
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